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- Categoria: Gruppo
- Pubblicato: 07 Novembre 2011
Cos’è il P.E.G. (Progetto Educativo di Gruppo)…
“Il progetto educativo di gruppo, elaborato dalla Comunità capi (Co.Ca., ndr) assicura l’unitarietà della proposta educativa dell’Associazione tra le varie unità, la sua continuità tra le varie branche, il suo adattamento alle accertate necessità dell’ambiente in cui il gruppo vive.” (art. 5 Regolamento Metodologico)
Questo progetto vuole essere il percorso comune da seguire al fine di raggiungere obiettivi condivisi nell’educazione dei ragazzi. È uno strumento educativo che vuole rendere la proposta scout integrata nell’ambiente in cui viviamo e operiamo. Al tal proposito non vuole essere né un semplice schema delle attività dei prossimi anni, né una rielaborazione ideale del metodo scout.
A partire da un’analisi della realtà che ci circonda abbiamo scelto gli obiettivi prioritari in questo momento storico ed alcuni strumenti che riteniamo preziosi per perseguirli. Il PEG è considerato una strumento di applicazione in un contesto dinamico, quale è il gruppo, con i ragazzi che lo compongono e le loro problematiche legate alla crescita. Pertanto, proprio in quanto applicato ad una realtà mutevole, deve essere suscettibile di analisi continua, e deve rendere possibile l’adeguamento costante.
Essendo un progetto comune alle tre branche (L/C, E/G, R/S), non contiene strumenti specifici. Ogni unità, di anno in anno, declinerà gli obiettivi comuni nel proprio programma dell’anno scegliendo gli strumenti appropriati per ciascuna branca. Alla chiusura dell’anno, durante una attività di Co.Ca. se ne verificherà il grado di attuazione, e la rispondenza alle esigenze del momento di crescita dei ragazzi, ponendo comunque attenzione al campo estivo, che viene considerato il corretto coronamento o momento privilegiato di verifica dell’anno. Dopo il campo estivo, a riapertura dell’anno, si aggiornerà la verifica in base agli eventuali sviluppi creatisi al campo estivo. La comunità capi rivedrà comunque il progetto educativo ogni volta che lo crederà necessario.
Il metodo di verifica ed eventuale rinnovo, è basato sul confronto dei programmi delle singole unità, le problematiche affrontate e ricercando le possibili sinergie, soprattutto nel passaggio di unità.
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Gli Obiettivi
Progettualità
Vogliamo che la progettualità non si riduca a mera tecnica di organizzare le cose, ma diventi capacità di progettare un tempo. Vogliamo che quel che facciamo e proponiamo per e con i ragazzi sia mosso da scelte di ampio respiro, il più possibile staccate da logiche di contingenza ed emergenza. Vogliamo mettere i ragazzi nelle condizioni di poter puntare in alto, superando pigrizie, tradizioni e facili soluzioni.
Apertura
Vivere esperienze positive di confronto ed apertura. Vogliamo che l’accoglienza del “diverso da me” diventi uno stile. Per questo vogliamo che le esperienze comunitarie vengano vissute in un clima d’ascolto e apertura. Uscire da dimensione di autoreferenzialità.
Protagonismo
Vogliamo che la nostra proposta educativa sia incentrata sul protagonismo di tutti e ciascun ragazzo che ci viene affidato. Come Capi, siamo chiamati ad accompagnare e sostenere il processo di autoeducazione dei ragazzi anche attraverso l’educazione all’insuccesso e alla gestione di esso. Vogliamo valorizzare il processo di resilienza, ovvero la capacità di riprendersi e di rialzarsi dopo un insuccesso o un fallimento, anche attraverso l’uso di verifiche puntuali.
Obiettivi per il Gruppo
Sviluppo
Crediamo fondamentale avere un progetto di sviluppo del Gruppo. Vogliamo crescere nella qualità dell’offerta educativa, ma anche nella quantità dei potenziali fruitori. Puntiamo all’apertura di un secondo Branco che consentirebbe, in prospettiva, di allargare la proposta scout, mantenere il gruppo in salute, di evitare squilibri nelle unità, di permettere un naturale ricambio di Capi.
Ribadiamo la nostra volontà di gestione condivisa delle liste d’attesa con gli altri Gruppi vicini mantenendo la provenienza territoriale una variabile prioritaria nella scelta di accogliere nuovi iscritti.
Portare lo scoutismo dove non c’è
Crediamo sia importante contaminare e lasciarci contaminare dalla realtà che ci circonda. Ci rendiamo conto che esistono consistenti fasce di popolazione del nostro territorio che rimangono escluse da proposte educative. Pensiamo sia importante aprirci per contaminare e lasciarci contaminare dalla diversità (socio-economica, culturale). Vogliamo che questo aspetto sia un elemento importante nel processo di “selezione” dei cuccioli e dei nuovi ingressi.
Territorio e Chiesa locale
Crediamo che per essere seme di cambiamento della realtà attraverso l’educazione col metodo scout sia necessario un radicamento nel territorio. Intendiamo iniziare un percorso di conoscenza e relazione più profonda con il territorio in due direzioni importanti: la Parrocchia, espressione della Chiesa locale sul territorio e nostra “casa” e il quartiere in cui viviamo, a cura di un Referente di Gruppo.
Collaborazione coi genitori
Crediamo che l’apporto dei genitori al Gruppo sia fondamentale per costruire un’alleanza educativa. Vogliamo mantenere con i genitori un canale aperto sia attraverso le usuali riunioni di inizio-metà- fine anno, sia attraverso dei momenti di confronto su temi specifici.
Clima di Comunità Capi
Al fine di mantenere un clima positivo per lo svolgimento del servizio riteniamo importante dedicare alla vita comunitaria alcuni momenti capaci di stimolare sia la crescita personale dei Capi che della Comunità nel suo insieme. Vogliamo che un clima di comunità, correzione fraterna e verifica renda possibile l’affrontare serenamente tutte le problematiche che dovessero sorgere.
(Questo documento è solo un estratto del progetto educativo. Puoi trovare la versione completa nella sezione download del nostro sito)